Secondo il più recente rapporto Risk & Resilience di Beazley, le minacce provenienti dalle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale (AI), che avevano registrato una costante diminuzione a partire dal 2021, sono ora previste in crescita nei prossimi 12 mesi.

Il rapporto ha evidenziato diverse aree critiche, come il ransomware e altri attacchi informatici, insieme alle sfide poste dall’AI.

Il costo dell’impatto economico del cybercrime sulle aziende a livello globale sta continuando a raggiungere nuovi record, stimato a raggiungere i 10,5 trilioni di dollari entro il 2025. Tuttavia, sembra che l’attenzione dei consigli di amministrazione riguardo al rischio informatico stia diminuendo. La percezione del rischio informatico tra i leader aziendali globali aveva raggiunto il suo picco al 34% nel 2021, ma negli ultimi due anni è scesa al 27%.

Secondo Beazley, ci si aspetta che la percentuale rimanga al 27% nel 2024, mentre la preparazione delle aziende per questo tipo di rischio continuerà a calare.

Inoltre, nonostante la diminuzione delle preoccupazioni riguardo alla criminalità informatica, il panorama dei rischi tecnologici si sta frammentando, con i dirigenti sempre più in ansia riguardo alla minaccia delle nuove tecnologie dirompenti, come l’AI, e al rischio di cyber criminalità.

Beazley ha sottolineato che il 26% dei leader aziendali globali identifica la difficoltà nel tenere il passo con la tecnologia e adattarsi alle nuove innovazioni come la loro principale preoccupazione tecnologica. Allo stesso tempo, la resistenza a questa minaccia sta diminuendo, con il 21% di tutte le aziende che ammette di non essere in grado di seguire il ritmo dei cambiamenti.

Un’altra statistica rilevante è che i dirigenti stanno iniziando a concentrarsi su altre preoccupazioni, come il rischio di furto di proprietà intellettuale, che è considerato il rischio principale da parte del 24% dei leader aziendali nel 2023, più del doppio rispetto al 2021 (11%).

Il furto di proprietà intellettuale è diventato il rischio informatico e tecnologico per il quale le aziende a livello globale si sentono meno preparate, con oltre un quarto delle aziende (26%) che si sentono “poco attrezzate” per mitigare questo rischio.

Nonostante la diminuzione delle preoccupazioni generali riguardo alla criminalità informatica, Beazley ha notato che le piccole e medie imprese (PMI) sono sempre più consapevoli della loro limitata capacità di affrontare le minacce informatiche e i dati dell’assicuratore specializzato indicano che si sentono più vulnerabili che mai.

Le aziende con un fatturato annuo compreso tra 250.000 e 999.999 dollari dichiarano di sentirsi meno preparate ad affrontare i rischi informatici nel 2023 (76%) rispetto al 2022 (70%).

I dati di Beazley rivelano come i gruppi di hacker informatici stiano diventando sempre più specializzati e diversificati, con alcuni di essi che utilizzano i sistemi di sicurezza delle PMI come terreno di addestramento per nuovi hacker che desiderano apprendere le loro tecniche.