CRIF, attraverso il suo Osservatorio “Mister Credit”, ha rilevato un notevole aumento del 31,5% dei furti di identità e delle frodi creditizie che coinvolgono principalmente le carte di credito. Inoltre, si è osservato che i tempi necessari per scoprire tali frodi si stanno allungando, con il 40% dei casi che richiede tra 6 e 24 mesi prima di essere individuato.

Le frodi creditizie, che coinvolgono il furto d’identità e l’uso illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquistare beni, continuano ad avere un impatto significativo sul settore del credito, in particolare sul credito al consumo.

Secondo i recenti dati dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità di CRIF-MisterCredit, nel 2022 il numero di frodi in Italia è aumentato del 19,9%, superando i 34.300 casi, con un aumento del valore economico del 6,3%. (Link al sito del CRIF per approfondire)

Complessivamente, il danno stimato raggiunge i 132 milioni di euro, in aumento rispetto al 2021. Tuttavia, nonostante il maggior numero di casi, si registra una diminuzione dell’importo medio frodato, che si attesta a 3.850 euro (-11,3% rispetto all’anno precedente).

Beatrice Rubini, Executive Director della linea Mister Credit di CRIF, commenta che le frodi creditizie, realizzate attraverso il furto d’identità e l’uso illecito dei dati personali e finanziari, rappresentano ancora un problema significativo che influisce sul credito e sui consumatori. L’aumento delle frodi può essere attribuito all’evoluzione delle tecniche utilizzate dalle organizzazioni criminali, che sono diventate sempre più sofisticate e difficili da individuare. Questo trend non riguarda solo l’Italia, ma si riscontra anche negli Stati Uniti (+30% secondo la Federal Trade Commission) e nel Regno Unito (+23% secondo CIFAS). L’uso frequente dell’e-commerce, l’accelerazione nell’utilizzo delle carte di pagamento e la digitalizzazione dei processi aumentano i rischi di furto d’identità, quindi è importante mantenere alta la vigilanza.

Le frodi coinvolgono principalmente importi bassi. Nel 2022, la maggioranza dei casi di frode (38,8% del totale) riguarda importi inferiori a 1.500 euro, registrando un aumento del 46% rispetto al 2021. Questo trend si sta consolidando, considerando che già nel 2021 c’era stato un aumento del 52% rispetto al 2020. Al contrario, si osserva una significativa diminuzione dei casi di frode con importi compresi tra 5.000 e 10.000 euro, che passano dal 14% al 7,5% del totale (-46,2%), e una notevole diminuzione dei casi con importi superiori a 10.000 euro, con una diminuzione del 30,4% rispetto al 2021.

Le frodi creditizie in Italia rappresentano un problema significativo che colpisce sia le istituzioni finanziarie che i consumatori. Queste frodi coinvolgono il furto di identità e l’uso fraudolento dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito, ottenere prestiti o acquisire beni senza l’intenzione di ripagarli.

Le frodi creditizie possono assumere diverse forme, tra cui l’apertura di conti bancari o carte di credito falsi, l’uso fraudolento di carte di credito o di identità rubate, l’ottenimento di prestiti utilizzando documenti falsi o alterati e l’accesso indebito a informazioni finanziarie altrui.